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8 gennaio 2016

La Chirugia della miopia

Come evitare errori e ottimizzare i risultati.

Quando ci approcciamo a correggere una miopia, la prima regola che dobbiamo rispettare è quella di puntare al massimo dei risultati e a non avere inconvenienti. In poche parole, riuscire ad evitare gli effetti collaterali.

Non dobbiamo dimenticarci mai, infatti, che parliamo sempre di occhi e di chirurgia, e la prudenza è più che d’obbligo.

Come facciamo allora ad ottenere questi 2 goal insieme?

La strategia che adotto è quella del DOPPIO STEP

Step1

La prima cosa da fare è capire quale è la situazione da cui partiamo. In poche parole fare una visita preliminare completa di tutti gli esami. Da questa noi avremo l’idea precisa di almeno 3 punti fondamentali

  1. Se il soggetto può essere operato
  2. Che tipo di risultati possiamo raggiungere
  3. Che tipo di rischi abbiamo

Il concetto fondamentale da introdurre è proprio quest’ultimo. Quello che io chiamo del “Profilo di rischio personale per miopia”.

Gli effetti collaterali di questa chirurgia possono essere molti. Basta fare una semplice ricerca su Google per capirlo. Quello che però Google non potrà mai dire è quale è il Rischio di ogni singola persona.

E’inutile dire : ” gli effetti collaterali sono: aloni, ectasia, infezioni etc etc etc”. Quello che invece va fatto è capire se, quel determinato caso clinico che sto sottoponendo a visita ha determinati fattori di rischio o meno, e assegnare loro un vero e proprio punteggio.

Solo conoscendo il profilo di rischio di ogni singolo caso saprò come potermi muovere di conseguenza. Ad esempio,se ho una cornea sottile so che il rischio maggiore che è è quello dell’ectasia. Se ho una pupilla molto larga, il rischio maggiore sarà quello degli aloni. In poche e semplici parole, ogni caso a se, e come tale va valutato.

Step2

Fatta la visita, la seconda cosa da fare è capire come andare avanti. Dai risultati della visita, io saprò

1. La situazione di partenza ( ad esempio miopia da – 5 con astigmatismo)

2. Quale è il risultato che posso raggiungere ( ad esempio correggere tutto il difetto visivo oppure no)

3 Il profilo di rischio del singolo caso clinico ( ad esempio rischio di sdoppiamento delle immagini )

Conoscendo questo, posso pianificare la strategia di azione.

Pianificare la strategia significa tre cose di fondamentale importanza

  • scegliere la tecnica chirurgica da usare (PRK, PRK TE, LASEK, I LASIK, SMILE)
  • scegliere il tipo di laser da dover usare.
  • fermarsi e non operare, se non si possono rispettare le condizioni di sicurezza. ( ARTICOLON QUANDO NON OPERARE)

In poche parole, sapere quali sono le indicazioni ( e i limiti) di ogni singola tecnica, e conoscere i diversi risultati che possiamo ottenere con i diversi strumenti, in virtù delle loro differenti caratteristiche.

Ad esempio, se ho una miopia di grado medio, con uno spessore corneale buono, potrò orientarmi verso una I LASIK, se invece lo spessore della cornea è basso posso orientarmi verso una tecnica di superficie ( esempio prk).

Se ho una miopia associata ad alto astigmatismo, posso prendere in considerazione di usare un laser che consente trattamenti di questo tipo in sicurezza perchè elimina pochissimo tessuto corneale. E non invece strumenti più tradizionali che non hanno queste caratteristiche.

Cosa succede se invece uso, come avviene nel 99%dei casi, lo stesso laser per tutti? Semplice, rimango legato ai risultati e ai rischi che “quel singolo strumento” può darmi. Oppure se so fare solo ed esclusivamente una tecnica chirurgica? Stesso discorso, espongo il paziente ai risultati e ai rischi che quella singola tecnica può darmi.

Per chi è più curioso, l’articolo dove parlo dei laser diversi è HFFGGHHHGGGG

Morale della favola?

Se vogliamo ottimizzare i risultati, e ridurre i rischi per una chirurgia della miopia, dobbiamo

  • Fare una visita preliminare completa
  • Scegliere la tecnica chirurgica e il tipo di laser più adatto

Costruire quindi un vero e proprio PERCORSO PERSONALIZZATO

 

I segreti per una chirurgia di successo
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